martedì 25 novembre 2008

italiani brava gente

"The fascist legacy" è un documentario della BBC acquistato dalla RAI e mai trasmesso dal servizio pubblico.E' rintraccibile un estratto in italiano messo in onda da La 7. "The fascist legacy" parla dei crimini di guerra dell'Italia coloniale e fascista in Etiopia e nei Balcani, coprendo un arco temporale che va dalla metà degli anni trenta del novecento al crollo politico del fascismo, inteso come regime totalitario di massa,il 25 luglio del 1943. "The fascist legacy" ci parla di una grande rimozione collettiva nella storia recente del nostro paese.Ci parla di atroci crimini di guerra e di come dietro all'inflazionato mito degli "italiani brava gente" persista un serio (e funzionale) vuoto di memoria. L'occasione persa di una Norimberga italiana ha sicuramnete molteplici cause, compresa l'implicita legittimazione politica e storica del fascismo attraverso un lungo cammino,iniziato con l'amnistia togliattiana del 22 giugno 1946 e terminato con il discorso alla camera di Luciano Violante sui "bravi ragazzi di Salò",nella metà degli anni novanta.
Nella mancata defascistizzazione è sedimentato il reale peccato originario della repubblica.Nel frattempo la continua invocazione di una "memoria condivisa" è andata banalizzandosi nella stanca litania di oggi,mentre assistiamo alla sparizione della "memoria" per quello che realmente è,nella sua più semplice essenza...la possibilità e la volontà di poter ricordare.Ricordare ad esempio che il firmatario dell'armistizio con gli alleati,l'8 settembre 1943, è quello stesso maresciallo Pietro Badoglio responsabile dei massacri con l'iprite nella campagna d'Etiopia del 1935/36. Massacri compiuti in nome di Mussolini e del re, per la grandezza dell'impero.
Dovremmo anche chiederci con quali pesi e con quali misure venga celebrato il ricordo degli italiani morti ammazzati nelle foibe, mancando l'onestà intelletuale sufficiente per ricordare con altrettanta indignazione i crimini fascisti in Montenegro,i campi di concentramento italiani,l'italianizzazione forzata in Dalmazia e così via. Ma è noto che le vittime,tutte le vittime,non facciano più rumore dell'erba che cresce,come diceva il poeta.Il resto è solo vento che soffia e cenere che si disperde...











...Per approfondire consiglio la lettura di "Italiani,brava gente?" di Angelo del Boca e la visione del film "Il leone del deserto",pellicola di Mustapha Akkad del 1979, con uno strepitoso cast composto da Anthony Quinn,Oliver Reed,Rod Steiger...
il film racconta della feroce occupazione italiana della Libia e della strenua resistenza guidata da Omar Al Muktar (Anthony Quinn),catturato ed impiccato dalle truppe fasciste comandate da Graziani (Oliver Reed) nel 1931.
Questo film non è mai stato distribuito in Italia e dovette subire un processo per vilipendio alle forze armate...è comunque rintracciabile/scaricabile in rete...

3 commenti:

Ila ha detto...

il serio e funzionale vuoto di memoria è l'ultimo dei nostri mali, è solo il sintomo di una malattia molto più sottile...cosa puoi aspettarti da un paese dove ogni giorno uomini che in virtù del loro ruolo dovrebbero averne a cuore le sorti ed essere i custodi della sua memoria storica ti propinano vaccate del genere?...
http://www.lastampa.it/redazione
/cmsSezioni/cronache/200811articoli/38498girata.asp

calo ha detto...

...il problema è,detto in soldoni, che almeno la metà più uno degli italiani è oggettivamente,organicamente,sostanzialmente fascista...e questo dato rimane come traccia biologica indelebile nel dna di 'sto cazzo di paese...

4 dogs records ha detto...

Ne sono sempre stati ammazzati troppo pochi dopo il 25 aprile del 1945,purtroppo ce li siamo ritrovati a capo dei servizi segreti ,delle forze dell'ordine e via di seguito.....................
Sì, hai ragione in questo cazzo di paese c'è ancora gente che è fascista,anzi lo è sempre rimasta!
Ma (e questa è una prerogativa di noi italiani)fino a quando il berlusca non li ha sdoganati hanno sempre votato D.C..
Del resto dal paese che la forma di una scarpa che cazzo ci aspettiamo?