venerdì 6 febbraio 2009

tre metri sopra il clero



da "La via lattea" (La voie lacteè,1969) di Luis Bunuel.

"Grazie a dio sono ateo"...
...Grazie don Luis!

giovedì 29 gennaio 2009

Il "caso" Battisti



Condivido in pieno l'opinione di Fulvio Abbate (e la conseguente "modesta proposta" di boicottaggio).E' vero... Cesare Battisti è una supponente faccia di cazzo (per quanto poi, in questo senso, anche il ministro Ronchi non scherzi affatto).

Il cinico opportunismo e la disonestà intellettuale che è alla base di tutto il cosiddetto "caso" Battisti, lascia traspirare il consueto miasma dolciastro della carogna putrefatta. Questo è del resto l'odore in cui i soliti ed opposti poteri del paese preferiscono fare esplodere e confondere i propri appetiti,sensi ed umori.
Questi poteri sono da un lato quello ministeriale, governativo,
statuario e finanziario della borghesia, e dall'altro quello delle varie chiese dell'"intelighentia antagonista" ufficiale. In questo caso specifico le responsabilità morali della cosiddetta intelighentia sono assai pesanti. Solo adottando la medesima disonestà intellettuale del potere che si pretende di combattere e criticare,si può finire con il vedere a tutti i costi un militante perseguitato in un ex rapinatore e (pluri)omicida che, ad un certo punto, riesce a fuggire in Francia dove si reinventa una verginità nel ruolo di (mediocre) scrittore di noir con un passato nei movimenti lottarmatisti dell'Italia degli anni '70, senza però avere il coraggio e la coerenza intellettuale di rivendicare, di quella vicenda, i morti ammazzati. Ci fosse almeno questa coerenza,probabilmente non riconoscerei in Battisti la supponente faccia di cazzo che vedo ora...

Quindi il malinconico lascito che deriva dalla vicenda è nella disperante certezza che ci sarà sempre un Cesare Battisti a legittimare l'esistenza di un ministro Ronchi. E viceversa. Ma tant'è...questo è il mondo in cui ci è dato di vivere.Altri, almeno per ora, non ne esistono.

sabato 10 gennaio 2009

SIDUN



Per ricordare un grande,oltre ogni trita tentazione agiografica.

Per riascoltare dopo venticinque anni suoni e parole che bruciano ancora,che non hanno smarrito un grammo della loro potenza,della loro sconvolgente attualità.

Per augurare (un pò in ritardo) a quanti sono passati per sbaglio su queste pagine di deliri personali,a quanti mi conoscono e mi vogliono bene, o semplicemente continuano a sopportarmi, un 2009 di giustizia e di pace.

salam shalom

martedì 16 dicembre 2008

Una scarpata li seppellirà!


George W. Bush ,in visita a Baghdad per celebrare una sorta di personale "farewell to arms",durante una conferenza stampa viene fatto oggetto del lancio di due scarpe(numero 44) dal giornalista locale Muntazar al-Zaidy. Bush schiva i colpi,il giornalista viene arrestato.

Naturalmente il contributo del lanciatore di scarpe irakeno, nella sublime essenzialità di un così limpido gesto di ribellione, mi è sembrato molto più efficace ai fini della lotta di liberazione del suo popolo di quanto compiuto in questi anni da qualunque tagliagole sunnita o grasso ayatollah sciita.

giovedì 11 dicembre 2008

bertolt

"Molti pensano che noi ci diamo da fare
nelle faccende più peregrine,
ci affatichiamo in strane imprese
per saggiare le nostre forze o per darne la prova.
Ma in realtà è più nel vero chi ci pensa
intenti semplicemente all'inevitabile:
scegliere la strada più dritta possibile, vincere
gli ostacoli del giorno, evitare i pensieri
che hanno avuto esiti cattivi, e scoprire
quelli propizi, in breve:
aprire la strada alla goccia nel fiume che si apre
la strada in mezzo alla pietraia.

Bertolt Brecht


...giusto per ricordarsi che siamo questi piedi,prima della loro impronta,siamo queste mani,prima del loro disfare,siamo questi occhi,prima di tutto quello che non vedranno,siamo questa voce,nonostante le parole dimenticate...

mercoledì 3 dicembre 2008

my favourite things in december...

Neve,freddo,pensieri ossessivi,l'inverno di fuori,l'inverno di dentro...una piccola colonna sonora...

Matt Elliott




Vic Chesnutt+Guy Picciotto



Thee Silver Mt. zion




Robert Wyatt

martedì 25 novembre 2008

italiani brava gente

"The fascist legacy" è un documentario della BBC acquistato dalla RAI e mai trasmesso dal servizio pubblico.E' rintraccibile un estratto in italiano messo in onda da La 7. "The fascist legacy" parla dei crimini di guerra dell'Italia coloniale e fascista in Etiopia e nei Balcani, coprendo un arco temporale che va dalla metà degli anni trenta del novecento al crollo politico del fascismo, inteso come regime totalitario di massa,il 25 luglio del 1943. "The fascist legacy" ci parla di una grande rimozione collettiva nella storia recente del nostro paese.Ci parla di atroci crimini di guerra e di come dietro all'inflazionato mito degli "italiani brava gente" persista un serio (e funzionale) vuoto di memoria. L'occasione persa di una Norimberga italiana ha sicuramnete molteplici cause, compresa l'implicita legittimazione politica e storica del fascismo attraverso un lungo cammino,iniziato con l'amnistia togliattiana del 22 giugno 1946 e terminato con il discorso alla camera di Luciano Violante sui "bravi ragazzi di Salò",nella metà degli anni novanta.
Nella mancata defascistizzazione è sedimentato il reale peccato originario della repubblica.Nel frattempo la continua invocazione di una "memoria condivisa" è andata banalizzandosi nella stanca litania di oggi,mentre assistiamo alla sparizione della "memoria" per quello che realmente è,nella sua più semplice essenza...la possibilità e la volontà di poter ricordare.Ricordare ad esempio che il firmatario dell'armistizio con gli alleati,l'8 settembre 1943, è quello stesso maresciallo Pietro Badoglio responsabile dei massacri con l'iprite nella campagna d'Etiopia del 1935/36. Massacri compiuti in nome di Mussolini e del re, per la grandezza dell'impero.
Dovremmo anche chiederci con quali pesi e con quali misure venga celebrato il ricordo degli italiani morti ammazzati nelle foibe, mancando l'onestà intelletuale sufficiente per ricordare con altrettanta indignazione i crimini fascisti in Montenegro,i campi di concentramento italiani,l'italianizzazione forzata in Dalmazia e così via. Ma è noto che le vittime,tutte le vittime,non facciano più rumore dell'erba che cresce,come diceva il poeta.Il resto è solo vento che soffia e cenere che si disperde...











...Per approfondire consiglio la lettura di "Italiani,brava gente?" di Angelo del Boca e la visione del film "Il leone del deserto",pellicola di Mustapha Akkad del 1979, con uno strepitoso cast composto da Anthony Quinn,Oliver Reed,Rod Steiger...
il film racconta della feroce occupazione italiana della Libia e della strenua resistenza guidata da Omar Al Muktar (Anthony Quinn),catturato ed impiccato dalle truppe fasciste comandate da Graziani (Oliver Reed) nel 1931.
Questo film non è mai stato distribuito in Italia e dovette subire un processo per vilipendio alle forze armate...è comunque rintracciabile/scaricabile in rete...